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UN CHATBOT PER TUTTE LE DONNE
IN DIFFICOLTÀ

NONPOSSOPARLARE

Ho atteso che lui uscisse per riuscire a parlare con qualcuno, ho aspettato che lui uscisse ma non è successo,
quando finalmente avrei potuto non ce l’ho fatta a chiamare davanti ai miei figli. Questo è accaduto molte volte.
Poi lui un giorno è rientrato e è successo ciò che mai avrei sospettato, ma ormai era troppo tardi.
In certe situazioni è un attimo.

MARTA C. – Savona

NONPOSSOPARLARE

Al fine di contrastare il rischio di violenza domestica, è stata ideata l’applicazione NONPOSSOPARLARE, un progetto rivolto alle donne che desiderano ricevere informazioni e supporto dai centri antiviolenza in modo discreto. E’ rivolto in particolare a persone che hanno difficoltà a comunicare, costrette a rimanere a casa con i propri partner psicologicamente o fisicamente violenti.
Il chatbot NONOPOSSOPARLARE consente di rispondere efficacemente a un numero illimitato di persone contemporaneamente, fornisce agli utenti supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in maniera anonima e non lasciando traccia.

Da una indagine condotta su dieci Centri Antiviolenza, risulta che nel 2020 ci sia stata una riduzione delle chiamate telefoniche ai punti informativi fino al 90%, percentuale variabile a seconda delle zone. Quindi il rischio segnalato e percepito dagli operatori è molto elevato.

Secondo la Organizzazione mondiale della Sanità, l'obbligo di restare in casa ha triplicato i casi di violenza sulle donne. Il dato - che riprende un report di Axios - fa riflettere sulle conseguenze negative del lockdown. Misure di sicurezza, supporto psicosociale, servizi di assistenza sono alcuni degli incentivi essenziali per salvaguardare le vittime di abuso (fonte AGI).

Anche secondo le Nazioni Unite, la pandemia avrà diversi effetti sulle donne, tra cui i rischi di una maggiore esposizione alla violenza domestica. In questa situazione, la coesistenza obbligatoria può diventare un pericolo per le donne che sono vittime di violenza di genere. Sempre per le Nazioni Unite, restare a casa e condividere costantemente lo spazio con i propri aggressori per molte donne potrebbe non essere l’opzione più sicura, e potrebbe creare anzi le circostanze in cui la propria incolumità viene ulteriormente compromessa.

Al fine di contrastare tale rischio, l'Associazione Save the Woman, ha ideato l'applicazione NONPOSSOPARLARE, una soluzione digitale gratuita per rispondere alle donne che desiderano ricevere informazioni sui centri antiviolenza in modo discreto. E’ rivolta in particolare a persone che hanno difficoltà a comunicare telefonicamente, costrette a rimanere a casa con i propri partner psicologicamente o fisicamente violenti.

Il progetto, articolato in più fasi nell'arco dei prossimi due anni, è rivolto a persone che sono restie a parlare con un operatore, che possono comunicare solo in alcuni momenti fuori orario (quando però gli operatori dei centri antiviolenza non sono disponibili), oppure a persone che non parlano italiano. Questa elevata accessibilità renderà l'iniziativa utile anche dopo che l'emergenza sanitaria sarà terminata.

NONPOSSOPARLARE è un'applicazione promossa dall’Associazione Save the Woman; sviluppata con il supporto di due aziende che si occupano di innovazione digitale, SPX Lab e Dotvocal, di esperti nell'ambito della violenza di genere e di operatori del Terzo Settore, in particolare i centri antiviolenza Pandora e Insieme Senza Violenza, la Cooperativa Sociale AGORÀ e numerosi professionisti di settori che hanno costituito il Comitato Scientifico.

NONPOSSOPARLARE nasce dall’idea che la tecnologia, se correttamente progettata, possa e debba venire incontro alle esigenze delle persone. Il cuore del progetto è un CHATBOT che risponde in maniera naturale ai quesiti più importanti ed è sempre disponibile, in questo modo è possibile accedervi nel momento più appropriato per trovare risposta ai quesiti che più ci preoccupano e ricevere immediato supporto.

Il CHATBOT sarà utilizzabile collegandosi direttamente su uno dei siti dei Centri Antiviolenza o Cooperative che lo ospitano, ed anche da questo sito Save The Woman.

Un CHATBOT funziona come una normale chat: dall’altra parte della schermo non c’è una persona fisica ad interagire con la donna in difficoltà, bensì un sistema artificiale, opportunamente addestrato da esperti del settore sociale

Nello specifico, NONOPOSSOPARLARE consente di rispondere efficacemente a un numero illimitato di persone contemporaneamente, fornisce agli utenti supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, non lasciando traccia sullo smartphone o sul computer e restituisce importanti statistiche sul numero e comportamento delle donne che la utilizzano, nel pieno rispetto della privacy.

NONPOSSOPARLARE è stata progettata grazie alla consulenza di esperti del Terzo Settore, del digitale e dell’usabilità, psicologi e consulenti legali, al fine di sviluppare una soluzione semplice, discreta e utile, secondo i principi della User Experience:

1. Completamente anonima e non lascia traccia
2. Risponde efficacemente a un numero illimitato di persone contemporaneamente
3. Fornisce agli utenti supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7
4. Ha un tempo di risposta istantaneo
5. Persegue gli obiettivi che gli vengono indicati (viene costruito e aggiornato sulla base di UX reali)
6.Restituisce importanti statistiche sul numero delle persone che lo utilizzano sul loro comportamento
7. Può essere integrato in qualsiasi sito web
8. Multilingua e multicultura

Sostenerci significa dare risorse per realizzare e diffondere il più possibile il chatbot NONPOSSOPARLARE.

Nella prima fase le donazioni verranno utilizzate per lo sviluppo dell'applicazione, l'integrazione nei siti ospitanti, la gestione, il monitoraggio scientifico, la divulgazione e promozione sui canali di comunicazione più appropriati.

La fase successiva prevede di rendere lo strumento alla portata di tutte le donne in difficoltà, grazie alla traduzione in diverse lingue e la necessaria mediazione interculturale, per renderlo davvero accessibile e comprensibile: migliaia di donne straniere infatti vivono nelle nostre città in una situazione di abituale isolamento, anche per via delle barriere linguistiche e spesso culturali.
Il progetto vuole scavalcare questi ostacoli per poter arrivare anche a loro.

Il gruppo di esperti coinvolto nel progetto mette assieme all’esperienza di specialisti digitali con quella di operatori sociali e di psicologi, che trattano quotidianamente con donne abusate o a rischio.

Per sostenere economicamente l'Associazione Save the Woman e aiutarla a crescere e sviluppare i propri progetti è possibile fare donazione:
Intestatario: Associazione Save the Woman
IBAN: IT03Y0501801400000017030891
Causale: Donazione per il progetto Save the Woman

IL PROGETTO NONPOSSOPARLARE È STATO IDEATO DA:

SPX Lab: Massimiliano Margarone
Presidente Associazione Save the Woman: Rosella Scalone

CON IL CONTRIBUTO PROFESSIONALE DI:

Dotvocal: Paolo Carossino, Enrico Reboscio
Mignanego Società Cooperativa Sociale Onlus- Centro Pandora: Paola Campi, Benedetta Carrosio
Agorà soc. coop. sociale: Simona Binello, Alessandra Grasso
Cooperativa Jobel - Insieme Senza Violenza di Imperia: Martina Gandolfo

Roberta Rota, Pedagogista Clinico
Laura Amoretti, Consigliera di Parità della Regione Liguria
Costanza Pireri, Assessore ai Servizi Sociali di Sanremo

Aiutaci a sostenere e divulgare il chatbot NONPOSSOPARLARE

Per sostenere economicamente l’Associazione Save the Woman e aiutarla a crescere e sviluppare i propri progetti è possibile fare donazione:


Intestatario: Associazione Save the Woman
IBAN: IT03Y0501801400000017030891
Causale: Donazione per il progetto Save the Woman

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Scrivici per maggiori informazioni sui progetti di SAVE THE WOMAN o su come attivare il chatbot NONPOSSOPARLARE nel tuo sito.

Siamo a disposizione e risponderemo il prima possibile.

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